Orologi marcatempo, timbratori… non è certo a questo il pensiero fisso di un CEO, così come la soluzione relativa aella tecnologia di rilevazione presenze del personale è uno degli utlimi a cui si dedica il responsabile del personale o, come lo si chiama oggi, il responsabile HR. Nelle realtà più piccole esistono ancora gli orologi timbratori e le schede compilate a mano che finiscono poi, inevitabilmente, sulla scrivania dell’impiegato che ne copia pedissequamente i dati sul foglio presenze che poi portarà al consulente del lavoro.

Non serve dire che la spola tra impiegato e colleghi per chiedere chiarimenti sui dati anomali è una processione che può durare qualche ora e che a volte genera invocazioni assortite e non sempre ortodosse.

Nelle realtà più strutturate, dove si è già provveduto da tempo a sistemi di rilevazione presenza e controllo dipendenti più moderne – dal marcatempo digitale al timbratore più canonico con badge rfid – esistono altre dinamiche che da un lato risolvono il problema della spola, ma ne aprono altri legati ai costi (software, cablaggi, materiale da assegnare al personale, guasti eventuali, interruzioni del servizio e dell’alimentazione, ecc.). Non si elimina, inoltre, il tempo necessario per verificare con il personale eventuali difformità, né quello che si deve impiegare per la comunicazione con il Consulente del Lavoro o l’Ufficio Paghe, cosa invece risolvibile se ogni scostamento viene chiarito appena si verifica (uno dei grandi vantaggi del sistema Mobyx) in tempo reale.


Orologi marcatempo timbratori: se cerchi precisione e abbattimento dei costi meglio un rilevatore virtuale

Quando si cercano orologi marcatempo timbratori, marcatempo digitali o timbratori virtuali, si sta di fatto cercando una soluzione che, per quanto economica, è più onerosa di altre che spesso non si conoscono e verso cui si nutre una certa diffidenza, come, ad esempio, Mobyx. L’articolo a questo link sulla rilevazione presenze senza marcatempo e badge può chiarirti i motivi. È oggi il momento di cambiare marcia e ai sostenitori dell'”inutile lasciare un sistema vecchio se ha sempre funzionato” diciamo che con questo modo di pensare staremo ancora accendendo il fuoco sbattendo tra loro due pietre.

Come ricordava Einstein, per risolvere un problema non si deve usare lo stesso modo di pensare che ha contribuito a generarlo. Il marcatempo, le timbrature e i badge sono stati concepiti in un periodo in cui:

  • gli operai andavano tutti in un unico stabilimento
  • c’erano accessi limitati e problemi di sicurezza sociale e perciò si richiedevano rigidi controlli in entrata e uscita
  • l’identificazione avveniva mediante riconoscimento della persona
  • gli orari di lavoro erano continui e senza spostamenti

In breve, l’identificazione e il controllo era affidato alle capacità umane ed era necessario un passaggio obbligato dove controllori e controllati potessero inesorabilmente incontrarsi. Negli anni gli strumenti di controllo si sono modernizzati (badge rfid, tessere magnetice, nfc, impronta digitale e rilevazione biometrica), ma il concetto di fondo è rimasto quello: un passaggio obbligato e un rallentamento a imbuto.

A questo punto è arrivato il momento di affrontare il tema di questo paragrafo. Leggendo il titolo probabilmente ti sarai chiesto cos’è un rilevatore presenze virtuale. È un sistema con cui non è necessario installare marcatempo, timbracartellini e timbratori per timbrature fisiche, digitali o attraverso badge rfid o nfc. È un sistema che non richiede la presenza fisica del controllore (e nemmeno di strumenti di controllo fissi). Come si fa? Si usa un dispositivo mobile, non più fisso, che è agganciabile alla persona. L’oggetto che tutti possiedono e portano sempre con sé è lo smartphone. Esatto. Lo smartphone (o meglio, la sim) che identifica il dipendente cheproprio attraverso il dispositivo è tracciabile ovunque si trovi, sempre.

Smartphone: rilevazione presenze senza marcatempo timbrature e tracciabilità dinamica

Ci sono molte persone, e alcune di queste in posizioni importanti nelle aziende, che pensano che le applicazioni per smartphone siano poco meno che gingilli per ragazzini. Se oltre a ciò si aggiunge che la scelta dello strumento per il controllo accessi e rilevazione presenze dei dipendenti è un problema minore, è difficile immaginare che l’innovazione in questo campo abbia facile terreno. Mobyx, però, ha già incontrato l’interesse di Confindustria, da cui ha ricevuto il prestigioso premio Lamarck e ha iniziato a costruire il futuro della rilevazione presenze con Regione Lombardia e importanti aziende. Per scoprire meglio cosa fa Mobyx e i vantaggi che hanno spinto importanti attori socio-economici a sceglierlo puoi approfondire i singoli aspetti qui sul sito di Mobyx.

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